KANYE, ORA È GUERRA CON LE MAJOR
Kanye West è tornato ad infuocare Twitter. Dopo essersi candidato alla presidenza degli Stati Uniti e aver intrapreso una folle campagna elettorale negli ultimi mesi estivi, il rapper di Atlanta è tornato a far parlare di sé iniziando la sua personale guerra contro le case discografiche.
Nei tweet delle scorse settimane, Kanye si è infatti scagliato contro le major americane, definendole “navi schiaviste” e accusandole di essersi arricchite grazie alla musica e alla cultura afroamericana. In verità lo strapotere delle case discografiche è un problema ormai noto da molto tempo nel mondo della musica e in passato molti artisti, in primis i Beatles, hanno fondato etichette indipendenti per poterlo aggirare. La situazione si è ulteriormente complicata dopo la reinvenzione dell’industria avvenuta nell’arco degli ultimi vent’anni con il passaggio da una distribuzione prevalentemente fisica (CD) ad una soprattutto in streaming (ad esempio Spotify e Youtube) dove problematiche legate ai diritti e all’adeguatezza dei compensi sono all’ordine del giorno. L’obiettivo di West è chiaro: “spezzare” le catene che limitano il campo d’azione degli artisti e portare essi ad essere in grado di gestire liberamente i diritti discografici e di sfruttamento musicale dei loro brani.
Nella sua lotta Kanye è già passato dalle parole ai fatti e ha annunciato i primi passi che compierà per tentare di arginare il potere delle major: il rapper ha infatti intenzione di restituire agli artisti che produrranno tramite la sua etichetta, la G.O.O.D Music, il suo 50% di diritti sui master delle registrazioni. In più ha sottolineato come non rilascerà più alcun brano fino a quando Universal e Sony, le due case discografiche con cui è sotto contratto, non gli restituiranno la piena libertà sui propri diritti. Vedremo come procederà la situazione, attendendo nuovi clamorosi tweet da parte del poliedrico artista statunitense.